.:Miti e Leggende:.



Nei tempi remoti le sirene erano considerate, creature del male e portatrici di disgrazie e sciagure. Rappresentavano il binomio 'inganno-morte', perchè con il loro canto suadente attiravano a sè le navi per farle naufragare. Per altri le sirene erano delle reincarnazioni di spiriti che non erano stati accolti nell'Aldilà, quindi erano creature assetate di sangue che si nutrivano degli uomini che avevano incantato con il loro canto.
Il loro canto stregava chiunque lo udisse, e una volta che esse smettevano di cantare, l'incantesimo svaniva e gli uomini ritornavano in pieno delle proprie facoltà mentali.
La figura della sirena, nei secoli, ha subito notevoli cambiamenti, da simbolo dell'inganno mortale, a semplice frutto della fantasia di marinai, che raccontavano di averle incontrate, conseguenza questa dell'essere rimasti troppo a lungo in mare e di aver così perduto il senno. Le segnalazioni di avvistamenti sono proseguite fin quasi ai tempi nostri, mentre la figura della sirena si è trasformata in un simbolo di donna misteriosa, dotata di fascino magnetico, capace di risvegliare fantasie, spesso raffigurata con connotati sexy, quasi un simbolo erotico, oppure, come nella favola di Andersen, il simbolo dell'eterna lotta tra razionalità e istinto nel cammino dell'evoluzione spirituale: la conquista di un'anima che fa diventare umani e la perdita della coda, simbolo animale, con conseguente rinuncia all'ambiente e alla condizione originaria. Leggende sulle sirene e sui tritoni esistono da sempre, le prime rappresentazioni e descrizioni risalgono all’ottavo secolo prima di Cristo e la loro immagine ha da sempre evocato mistero, bellezza ed erotismo tra artisti e scrittori di tutti i tempi. Già nella mitologia della Mesopotamia si parla di esseri anfibi, i cosiddetti Oannes. Le molte tavolette cuneiformi ritrovate parlano di sette saggi che giunsero nelle terre di Sumer più di 5.000 anni fa per istruire la razza umana. Questi esseri erano stati creati dagli Annunaki, che erano gli dei della mitologia mesopotamica.
Queste leggende sono simili ad altre di altri popoli. Anche Platone ci racconta nei suoi scritti di una storia che aveva sentito da Solone, inerente sette saggi venuti dal mare che avevano portato la sapienza nell'antico Egitto, negli albori della civiltà.
Anche nell'antico Giappone abbiamo i Kappas, che sono strani esseri con piedi e mani pinnate, che, anch'essi, vennero dall'Oceano Pacifico per istruire gli uomini. E qui, potremmo ricollegarci alle leggende relative mondi sommersi come quella di Atlantide e Lemuria. Sia nella mitologia greca che in quella romana abbiamo frequenti descrizione di divinità marine, come ad esempio Poseidone o Nettuno, descritti come metà uomini e metà pesci. Anche Omero, nella sua Odissea, parla delle sirene e del loro ammaliante canto.
Nella mitologia tedesca, troviamo spesso citate le sirene, Meerfrau, e di Nix e di Nixe, abitanti le acque dolci, creature piuttosto infide con l’uomo che prima veniva ammaliato e poi incontrava la morte per affogamento.
Spostandoci più a nord ed esattamente in Irlanda, si ha notizia di sirene, Merrows o Muirruhgach, che vivevano su una terra asciutta che si trovava però sotto il mare che avevano il potere di passare attraverso l’acqua senza affogare. Tra questa popolazione vi erano donne bellissime e uomini, al contrario piuttosto bruttini, con nasi rossi, capelli e denti verdi e un forte debole per il brandy.
In Scandinavia e in Norvegia si può leggere una ricca mitologia popolata di tritoni e sirene. Gli antichi norvegesi dicevano che appena fuori dall'acqua, le sirene potevano diventare donne, ma una volta ritornate nel mare, riassumevano il loro aspetto iniziale. Hanno dei lunghissimi capelli con colori decisamente strani, per farli confondere con le alghe. Dai loro capelli escono brillanti, gemme, perle e pietre preziose. Tutte le sirene hanno denti normali, ma dietro questi hanno denti affilatissimi e aguzzi; li usano per masticare pesci, alghe e anche carne umana. In Norvegia, poi, le sirene sono descritte come creature spesso crudeli e il loro avvistamento non era ritenuto di buon auspicio.
Nella mitologia russa sono presenti creature marine come il Dio dell’acqua e le sue figlie ma si narra anche di uno spirito maschile dell’acqua, Vodyany, che inseguiva marinai e pescatori e ninfe dal carattere piuttosto maligno che facevano affogare i nuotatori.
I Giapponesi credevano in Ningyo, un pesce con testa umana, mentre in Polinesia il creatore, Vatea, veniva dipinto come mezzo umano e mezzo delfino.