Nel cuore dell'Africa cè la Terra del Branco dove su uno sperone di roccia, chiamato "la rupe dei re", dimora del re Leone: Mufasa e della sua consorte la Regina Sarabi.
Una mattina, in cui lo sperone roccioso fu illuminato, come al solito, dai raggi del sole, tutti gli animali della Terra del Branco si riunirono per onorare la nascita del loro primogenito, il piccolo Simba.
Rafiki, una scimmia dotata del ruolo importante di profeta del Regno, spaccò in due un frutto e con il liquido fece un segno di riconoscimento sulla fronte del cucciolo. Lo sollevò in alto in modo tale che tutti potessero ammirare il loro futuro sire. Gli elefanti fecero squillare le loro probscidi come trombe, le scimmie saltellarono e le zebre batterono i loro zoccoli sulla terra per dare il benvenuto al nuovo futuro re.
A poca distanza dal luogo della cerimonia si trovava una caverna buia dove un accigliato leone, con una criniera nera e una brutta ferita su un occhio, si lamentava della nascita. Era Scar, il fratello di Mufasa, geloso della posizione del nipote Simba perchè gli aveva sottratto la successione al trono.
Mufasa andò nella caverna del fratello e gli fece notare la sua assenza alla cerimonia, ma Scar fu molto sprezzante mentendo di avervi partecipato.
Passarono i mesi e il piccolo Simba divenne un leonciono robusto, sano e giocherellone. Suo padre Mufasa, una mattina, gli mostrò il regno dicendogli che un giorno sarebbe stato sotto al suo governo, ma quella zona grigia che vedeva, non illuminata dal sole, era un posto dove non doveva assolutamente andare.
Poco dopo Simba incontrò suo zio Scar il quale dopo aver appreso gli insegnamenti di suo fratello al proprio figlio, lo incuriosì dicendogli che nella zona non illuminata dal sole andavano soltanto i leoni più coraggiosi. Non appena il cucciolo fu ritornato a casa propose alla sua compagna di giochi, la piccola leonessa Nala, di andare in un bel posto.
Le loro madri accosentirono a lasciarli andare a giocare, a patto che li seguisse Zazu: il piccolo uccellino blu consigliere del re. Anche se furono riluttanti da quell'idea, i due leoncini si misero a correre nel tentativo di seminare Zazu in modo che non li inseguisse. Quando riuscirono a liberarsi di lui, cominciarono a giocare facendo la lotta.
Nala attaccò Simba alle spalle, ma insieme rotolarono e ruzzolarono giù in un pendio pieno di ossa di elefante. Prima che i due cuccioli potessero introdursi nelle vicinanze delle terre di nessuno, Zazu li raggiunse avvertendoli che avevano superato i confini e invitandoli a tornare a casa.
Improvvisamente tre iene sbucarono fuori da un teschio di elefante e tentarono di catturare Simba, Nala e il povero Zazu. Si trattava di tre iene, conoscenti di Scar, chiamate Banzai, Shenzi e lo sghignazzante Ed.
Zazu tentò invano di scappare con Simba e Nala, ma fu preso da una iena, mentre i due cuccioli furono intrappolari. Mentre le iene discutevano su chi mangiare per prima, i tre riuscirono a scappare approfittando della loro distrazione. Le iene li rinconsero, affamate, e quando i due leoncini tentarono di nascondersi dentro ad una gabbia toracica di un elefante, intervenne Re Mufasa che con una zampata cacciò le tre iene.
Mufasa portò a casa suo figlio e gli disse che era molto deluso perchè gli aveva dissobidito. Alle scuse del piccolo, il Re gli spiegò che per essere coraggiosi non bisogna fare cose pericolose e che ogni qual volta si sarebbe sentito solo avrebbe guardato le stelle, dimora dei grandi Re del Passato.
Intanto le tre iene ricevettero la visita di Scar che era estremamente aditato perchè non avevano ucciso i due cuccioli di leone. Le iene si difesero codardemente, giustificandosi che non avrebbero potuto uccidere il re. Quell'ultima frase illuminò lo sguardo perfido di Scar.
Il giorno dopo Scar invitò Simba ad accompagnarlo nella gola e fermi in un punto gli chiesi di aspettare in quel posto suo padre perchè gli avrebbe portato una sorpresa.
Poco dopo averlo lasciato solo, lo zio ordinò alle tre iene di lanciarsi all'inseguimento di una mandria di gnu per spingerli verso il piccolo Simba. Non appena Mufasa vide il polverone lasciato dagli animali in fuga, Scar lo avvertì che suo figlio si trovava nella gola proprio dove il branco stava per passare. Mufasa si lanciò in soccorso di Simba e quando lo trovò lo afferrl per la collottola e lo portò in salvo su una sporgenza rocciosa.
Mufasa rimase nella gola dove gli gnu stavano passando, ma cercò di mettersi in salvo aggrappandosi ad una roccia. Simba chiamò suo padre disperatamente, ma Scart spinse il fratello giù dalla roccia, ignorando le sue suppliche di aiuto. Il povero Mufasa caddè nella gola e fu travolto dalla mandria di gnu. Simba vide la morte di suo padre sotto ai suoi occhi, ma non notò che Scart lo aveva spinto.
Più tardi quando Simba stava piangendo vicino al corpo inerme del padre, Scart gli disse che era stata colpa sua e che doveva scappare lontano e non tornare mai più. Il povera Simba, disperato, scappò. Scar andò alla Rupe dei Re dove venne incoronato successore di Mufasa.
Il piccolo Simba svenì sotto al sole della savana, ma un facocero di nome Pumbaa e il suo amico lemure Timon, lo trascinarono via prima che gli avvoltoi potessero nutrirsi delle sue carni. Non appena Simba si svegliò pensò alla morte di suo padre, ma Timon e Pumbaa gli insegnarono un motto speciale l'Hakuna Matata, che significa "bando alle preoccupazioni".
Simba si lasciò il suo passato alle spalle e visse per molto tempo con i suoi simpatici amici nel cuore della foresta. Divenne un bellissimo leone, sano e forte, anche se sentiva la mancanza di sua madre e del suo Branco. Quando si sentiva solo, seguiva il consiglio di suo padre, e ammirava le tacite stelle.
Il giorno dopo Pumbaa venne quasi cacciato da una bella leonessa, ma Simba accorse prontamente in suo aiuto. Quando la leonessa lo atterrò, si riconobbero. Era proprio Nale e fu entusiasta di abbracciarla. Lei non poteva crederci, perchè pensava che fosse morto.
Senza perdere tempo lo infomò che suo zio Scart era diventato il nuovo re e le iene avevano invaso il Regno. Ormai tutto era un caos, poichè mancavano sia il cibo che l'acqua. Nala lo invitò a fare ritorno perchè prima o poi sarebbero morti di fame e lui doveva rivendicare il suo trono.
Simba non se la sentiva di ritornare e di sfidare Scar, così rimase nella giungla con Nala, Pumbaa e Timon. Il vecchio e saggio Rafiki capì che Simba era vivo, così decise di andarlo a cercare per spiegargli che doveva compiere il suo ruolo di re. Quando Rafiki lo trovò gli spiegò che lo conosceva e che sapeva chi era suo padre. Poi gli mostrò il suo riflesso nell'acqua di una sorgente e gli fece capire che Mufasa viveva in lui e che doveva compiere il suo destino.
Udendo le parole dello spirito di suo padre che lo invocavano di prendere il suo posto nel cerchio della vita, si fece coraggio e si incamminò verso la Rupe dei re con Nala, Pumbaa e Timon.
La sua terra non era più come ricordava, perchè era diventata arida e desolata, poichè le iene avevano preso il sopravvento su tutto e tutti. Quando Simba arrivò sua madre Sarabi stava litigando con Scar sulla questione di spostare il branco. Non appena Scar lo vide, lo accusò egli chiese quale fosse un motivo per non farlo a pezzi. Il quel momento Simba fu costretto a confessare, davanti a tutti i leoni del branco, di essere stato lui la causa della morte di Mufasa. Sua madre Sarabi lo abbracciò e lo consolò.
Intanto un fulmine colpì una sterpaglia e tutto prese fuoco. Simba per poco non scivolò dal pendio e Scar confessò di essere stato lui l'artefice della morte di suo padre.
Simba riuscì a issarsi sulla rupe e a lanciarsi contro il malvagio zio, mentre Nala e le leonesse combattevano contro le iene.
Scar stava per scivolare dalla rupe, ma Simba lo salvò e lo invitò ad andarsene per sempre. Mentre stava per andarsene, Scar tentò di colpirlo alle spalle, ma il nipote si difese dal colpo e Scar caddè nel burrone dove le iene lo aspettavano per nutrirsene. Zoppicante Simba salì sulla rupe e ruggì vigorosamente, perchè aveva salvato il suo regno.
Non dopo molto tempo la Terra del Branco tornò al suo splendore e Nala e Simba si unirono in segno del loro amore. Poco dopo nacque la loro primogenita: Chiara che fu battezzata dal vecchio Rafiki, mentre tutti si inchinarono al nuovo Regno di Simba.

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