In una fredda giornata invernale, mentre nevicavano bianchi fiocchi di neve, una regina sedeva ricamando vicino alla finestra aperta. Mentre ricamava, però si punse un dito con un ago e tre gocce di sangue caddero sulla neve. Osservando la bellezza di quelle tre gocce sul manto bianco della neve, desiderò avere una bambina dai capelli neri come l'ebano, dalle labbra rosse come il sangue e dalla pelle bianca come la neve.
Un anno dopo diede alla luce una bambina, molto bella, con le caratteristiche che lei aveva desiderato, che fu battezzata Biancaneve. Ma purtroppo la regina madre si ammalò gravemente e morì. Il re, dopo un anno, si risposò. La seconda moglie era molto bella, ma gelosa e crudele, e non poteva sopportare che al mondo ci fosse qualcuna più bello di lei.
La regina possedeva uno specchio magico, che rispondevo alla sua solita domanda :"Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?" e lo specchio le rispondeva : "O mia regina, al mondo non c'è nessuna che sia più bella di te" . Biancaneve intanto era cresciuta ed era diventata una bellissima fanciulla. La regina era così invidiosa che le aveva ordinato di vestirsi di stracci e di fare la serva. La ragazza però non si lamentava ed eseguiva le sue mansioni sempre sorridendo e cantando con le sue amiche colombe. Aveva solo il desiderio di incontrare presto il principe azzurro.
Un giorno le colombe le dissero che quello che aveva accanto a sè era un pozzo incantato che poteva esaudire i suoi desideri se si fosse specchiata nell'acqua. Biancaneve si affacciò al pozzo, espresse il desiderio di incontrare qualcuno che la amasse, e come per incanto vide l'immagine di un bellissimo principe in groppa al suo cavallo nero.
Il principe guardò la bella ragazza con tanta ammirazione, tantè che la fece arrossire e fuggire nella sua stanza. La regina che aveva assistito alla scena, piena di invidia, andò allo Specchio e chiese se era la più bella del reame, Ma lo specchio le rispose che la più bella del reame non era più lei, ma Biancaneve.
La matrigna non poteva tollerare una cosa del genere, così diede ordine ad un guardiacaccia di portare la principessa nella foresta e di ucciderla, portandole il suo cuore come segno dell'uccisione. Il guardiaccaccia adempì il suo compito, portando la principessa nel bosco, ma al momento di ucciderla non ebbe coraggio di ucciderla. Le intimò di scappare nella foresta, e ritornando al castello uccise un cerbiatto e portò alla regina il suo cuore.
Biancaneve corse nella foresta, spaventata, fin quando giunse in una radura dove sorgeva una minuscola casetta. Entrò e vedendo sette camicie sporche, sette sedie impolverate, sette piattini sporchi, pensò che vi abitassero sette bambini orfani. La fanciulla cominciò a pulire, facendo brillare la casetta.
Salendo al piano di sopra notò che vie erano sette lettini, in ognuno dei quali era inciso un nome: Dotto, Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. " Biancaneve pensò alla stranezza dei nomi, ma vista la stanchezza si addormentò. La casa era abitata da sette nani, che stavano ritornando dal lavoro nella vicina miniera di diamanti.
I nani rientrando trovarono Biancaneve sui loro lettini, la svegliarono, e decisero di ospitarla. Le raccomandarono di fare attenzione alla regina cattiva. I nani molto presto si affezionarono a lei e Biancaneve iniziò la sua felice convivenza con i suoi nuovi amici a contatto con la natura. Un brutto giorno, però, la regina cattiva chiedendo alla specchio chi fosse la più bella del reame, l'oggetto magico le diede risposta : "Al di là dei sette monti, al di là delle sette valli c'è la casa dei sette nani, in cui vive Biancaneve che è ancora più bella di te".
Capendo che la principessa era ancora viva, decise di ucciderla da sè. Si trasformò in una strega e prese una mela rossa e la immerse in un veleno magico. Poi andò a casa dei sette nani e bussò alla porta, dove Biancaneve stava preparando una torta. In cambio di una fetta di torta, la strega le diede la mela rossa e Biancaneve la morse. Subito dopo la principessa si addormentò e cadde a terra e la matrigna fuggì felice. I nani quando tornarono a casa e la videro in quello stato, disperati dall'accaduto, la misero in una bara di cristallo nella foresta e la vegliarono in continuazione.
L'unico antidoto che poteva risvegliarla era il primo bacio d'amore. Passarono i giorni e un bel giorno il principe sentì al paese delle voci che narravano di una bellissima fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Preoccupato che fosse quella ragazza che aveva visto nel pozzo, raggiunse la foresta al groppo del suo cavallo. Quando la vide non ebbe più dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva incantato il suo cuore, e giaceva lì morta.
Il principe con delicatezza alzò il coperchio di cristallo e si chinò per darle un bacio, immediatamente Biancaneve aprì gli occhi e gli sorrise: quel bacio l'aveva risvegliata. Così il sogno che un giorno Biancaneve aveva confidato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe e Biancaneve si sposarono e vissero felici e contenti.
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