.:Gatti:.

.:Tutto sui nostri amici a 4 zampe:.


INTRODUZIONE

Il gatto è un mammifero che appartiene alla famiglia dei Felini. E' un carnivoro: ha mascelle e canini strutturati in modo da poter mangiare carne. Il suo corpo, ricoperto di pelliccia, è robusto e agile. Possiede una vista e un udito molto sviluppati e le sue zampe e i suoi baffi sono sensibili al tatto. Le ghiandole poste vicino al collo, intorno al muso e lungo la coda secernono una sostanza odorosa. Quando il gatto si sfrega contro gli oggetti, vi deposita il suo odore.

La pelle

Essa è elastica e impermeabile e contiene ghiandole che producono una sostanza che protegge il pelo e lo rende lucido. Sottopelle, il gatto ha piccoli muscoli grazie ai quali è in grado di far "vibrare" il pelo per allontanare gli insetti. La pelle del gatto è molto sensibile.

La coda

La sua lunga coda lo aiuta a mantenere l'equilibrio. Essa indica anche l'umore del gatto. Se è ritta, significa che il gatto è contento. Al contrario, se la batte al suolo significa che è nervoso. Quando il gatto gonfia la coda è veramente in collera.

Il pelo

La sua pelliccia, chiamata mantello, lo protegge dal freddo ma anche dalle spine, dalle punture degli insetti e dalle morsicature degli altri animali. Essa è fitta in inverno e meno folta in estate. A seconda della razza, il gatto può avere il pelo lungo o corto, liscio o arricciato e di vari colori.

Le orecchie

Le sue orecchie possono muoversi in tutte le direzioni per captare i rumori. Il gatto ha un udito assai fine e percepisce anche i suoni più acuti che noi non riusciamo a sentire.
Quando il gatto ha le orecchie ritte vuol dire che ascolta ed è attento. Se le sue orecchie sono abbassate, significa che non si fida oppure sta per attaccare.

Gli occhi

La vista del gatto è eccellente. La sua pupilla cambia di forma per adattarsi alle variazioni di luce. Al sole, essa si restringe fino a ridursi a uan piccola fessura. Nella penombra, si dilata e diventa tutta tonda per ricevere il massimo della luce; ma nell'oscurità totale il gatto non vede nulla.

I baffi

Sono lunghi peli molto sensibili che aiutano il gattp a orientarsi, a evitare gli ostacoli e a scivolare, nei passaggi stretti. Infatti, se i suoi baffi passano, anche il gatto riuscirà a passare.

Le zampe

Il gatto ha cinque dita nelle zampe anteriori e quattro in quelle posteriori. Le sue dita terminano con unghie molto aguzze. Sotto le zampe, ha cuscinetti morbidi che gli consentono di muoversi senza fare rumore. Quando il gatto scopre un oggetto nuovo, lo esamina con la zampa.

Il naso

Sempre umido, può variare dal rosa pallido al nero, a seconda delle razze. I gatti possiedono un buon odorato, ma meno sensibile di quello dei cani.


LE ORIGINI

Non è facile stabilire con precisione quando il gatto entrò per la prima volta nella storia. Quello che è certo è che nell'età della pietra era già presente perché sono stati trovati scheletri di gatti domestici in un villaggio neolitico, risalenti a circa 8000 anni fa.
In Egitto, circa 5000 anni fa, i gatti erano considerati sacro, tanto che la loro uccisione era punita con la morte. Gli Egizi veneravano Bastet, dea della ferilità, dell'amore e della gioia di vivere, che aveva la testa da gatta e poteva assumere sembianze feline. Un'interà città, Bubastis, era dedicata a lei e a tutti i gatti. Essi erano tenuti in alta considerazione per la loro abilità di cacciatori di topi, e venivano anche utilizzati per la pesca. Ai gatti veniva riservata la mummificazione e quando uno di loro moriva in una famiglia: tutti i membri si radevano le sopracciglia in segno di lutto.
Gli Egizi non ne permettevano l'esportazione, ma nel 30 a.C. grazie alla conquista dei Romani, il gatto domestico venne importato in Europa e successivamente fino in Estremo Oriente. Ovunque venne apprezzato e in molte colture fu divinizzato, ad esempio per gli Induisti reincarnarsi in gatto rappresenta un passo in avanti verso il Paradiso; a Tokyo c'è un tempio dedicato alla venerazione di questo felino.
In Italia, grazie alle legioni romane, il gatto arrivò nelle remote regioni divenendo ovunque parte della mitologia locale. Me il Medioevo, con le sue oscure e crudeli superstizioni, fu un periodo sfortunato per i gatti.
Il maestoso felino divenne il simbolo delle religioni non cristiane, animale dalle abitudini crepuscolari e dal comportamento misterioso, venne considerato un aiutante del demonio, associato con la stregoneria e perseguitano senza pietà.
In tutta Europa i gatti vennero torturati e uccisi, tanto che il loro numero scese vertiginosamente. Dal '700 iniziò la rivincita felina. Il gatto divenne l'animale prediletto di artisti, scrittori e molti personaggi famosi passarono alla storia come suoi ammiratori. Nell'Ottocento si tennero i primi concorsi di bellezza felina e furono approvate leggi per la sua protezione.


IL CIBO

Il gatto, come tutti i felini, è un carnivoro puro: questo significa che il suo stomaco e il suo intestino digeriscono bene solamente la carne, specialmente se cruda. Infatti, anche se il gatto domestico vive con l'uomo ormai da moltissimo tempo, questo non ha modificato la sua natura per quanto riguarda l'alimentazione.
La maggior parte dei proprietari di gatti però preferisce evitare di nutrirli con carne cruda, che può essere un pericoloso veicolo di malattie, alcune delle quali trasmissibili anche all'uomo. La soluzione più comoda per molti, alla fine, è quella di scegliere per il proprio micio i cibi in scatola, che, al giorno d'oggi, sono da considerarsi molto sicuri. In commercio esistono tanti prodotti che sono stati studiati appositamente per le esigenze del nosto piccolo felino di casa, che in genere li gradisce moltissimo.
Per ogni gusto il cibo giusto

Una cosa che non va mai fatta è quella di offrire al gatto cibo per cani, perché la sua composizione è molto diversa da quella del cibo per gatti: dobbiamo ricordarci sempre che un gatto non è un piccolo cane. Purtroppo in una casa in cui coabitano cane e gatto non è sempre facile impedire uno scambio di ciotole, ma bisogna essere vigili e controllare che questo non succeda troppo spesso.

La dieta del gatto non è sempre uguale nei diversi momenti della vita: se si tratta di un cucciolo, che ha bisogno di crescere in fretta, il cibo sarà molto ricco di sostanze nutritive e i pasti arriveranno anche a 4 o 5 al giorno. La gatta in gravidanza avrà bisogno di alimenti ricchi di calcio e vitamine e in quantità più abbondante del solito, perchè devono servire anche a nutrire i suoi cuccioli. Il gatto adulto, specie se conduce una vita sedentaria, non dovrebbe avere a disposizione una quantità di cibo troppo abbondante: il rischio, purtroppo molto diffuso, è l'obesità, con tutte le conseguenze che questa può comportare per la qualità della sua vita. Bisogna ricordarsi che un'alimentazione equilibrata aiuta a tenere i nostri mici in forma e in piena salute.

Che mal di pancia!

Se il gatto ha esagerato con il cibo, oppure ha mangiato qualcosa di indigesto, ad esempio delle ossa o, semplicemente, ha lo stomaco pieno del suo stesso pelo ingerito in seguito all'accurata pulizia quotidiana della pelliccia, ecco che, appena può, lo vedrete correre all'aperto, nel prato, e mettersi a mangiare l'erba. Perchè un carnivoro sente il bisogno di mangiare qualcosa di vegetale? Perchè le fibre dell'erba lo aiutano a fare una "pulizia dello stomaco": tutto ciò che non può essere digerito viene in questo modo rigurgitato. Nei negozi specializzati si può acquistare la cosiddetta "erba gatta", da coltivare in vaso a questo scopo. Tenuta in casa, sostituisce l'erba del prato per quei gatti che non hanno la possibilità di uscire.
Questa fonte di fibre vegetali facilmente disponibile fa anche in modo che il gatto non venga attratto dalle piante d'appartamento, che spesso contengono sostanze tossiche.


UN ASSE DI EQUILIBRIO

Il gatto è un animale agile e flussuoso, dotato di un gran senso dell'equilibrio. La sua straordinaria flessibilità deriva dal gran numero di articolazioni dello scheletro (che ha più ossa del nostro), della colonna vertebrale molto mobile e dallo straodinario sistema muscolare. Il suo corpo può muoversi in tutte le direzione grazie a più di 500 muscoli. Alcuni di questi, molto possenti, comandano le zampe posteriori, il collo e le spalle. Il gatto scorre, scatta, si arrampica, salta e ricade quasi sempre sulle zampe.

Gli artigli

Non sono visibili se non quando il gatto li estrae. Sono retrattili. Quando il gatto è in riposo o cammina, li ritrae in una ripiegatura della pelle, al di sopra dei cuscinetti; li estrae solo in caso di attacco o per arrampicarsi.
Le unghie del gatto continuano a crescere per tutta la vita. Esso le affila sul tronco degli alberi, o talvolta, sul tappeto di casa.

Un grande equilibrista

Come un funambolo, il gatto è in grado di camminare su di una stretta staccionata senza cadere. Per mantenere l'equilibrio tende la coda che utilizza come bilanciere. Anche i baffi sono altrettanto utili, perchè lo informano su ciò che lo circonda.

' L'arte del ricadere sulle proprie zampe

Quando un gatto cade e precipita capovolto dall'alto, riesce quasi sempre a rigirarsi in aria in modo da ricadere sulle proprie zampe. Non appena inizia la caduta, esso spalanca gli occhi ed estrae gli artigli per aggrapparsi al suolo quando toccherà terra. Nel tentare di raddrizzarsi, dapprima gira la testa, poi il resto del corpo in modo che le zampe anteriori siano rivolte verso il suolo. In questo il modo il micio ricade sulle sue zampe.

Campione di scalata

Per arrampicarsi su di un albero, il gatto si appoggia sulle zampe posteriori per prendere lo slancio. Poi, grazie ai suoi numerosi muscoli, estrae le unghie per afferrare il tronco. Talvolta, il gatto acrobata, giunto in cima all'albero, è colto da vertigini. Se non lo si aiuta, può rimanere in attesa, miagolando, per parecchie ore, il tempo che l'angoscia passi, prima di riscendere.


LA CACCIA

Anche se il gatto di casa è di solito ben nutrito, il suo istinto lo spinge a comportarsi come i felini selvatici, che per sopravvivere devono andare a caccia di altri animali. Il suo talento per la caccia è dovuto sia al suo ampio campo visivo (maggiore di quello dell'uomo e del cane) sia all'udito molto fine, mentre utilizza poco il fiuto. Il nostro piccolo amico, così tenero in altri momenti, mantiene dentro di sè una natura selvaggia: dobbiamo immaginarcelo come un leopardo in miniatura, che tende i suoi agguati a prede di dimensioni ridotte. Osservarlo mentre sta cacciando è uno spettacolo davvero unico.

Una tecnica infallibile

Dopo aver individuato la preda da catturare, il gatto si avvicina con passo felpato e si sistema in un punto dove può vedere senza essere visto, pronto a cogliere il momento giusto per sferrare l'attacco. E' difficile trovare un altro animale capace di attendere così a lungo immobile senza dare segni di noia o di impazienza.
Un topolino al riparo nel suo buco, una lucertola in una fessura del muretto o un uccellino nascosto in un cespuglio avranno una brutta sorpresa quando usciranno allo scoperto: il loro nemico è ancora lì ad aspettarli. Quando la vittima compare, il gatto compie un balzo e le piomba addosso. Di solito, non essendo affamato, si diverte a lasciarla andare e a riprenderla per lunghi minuti, prima di mordela sul collo con i canini acuminati e ucciderla con i denti ferini che servono per sbranarla nel caso voglia nutrirsene subito. In alcuni casi non la mangia, ma la porta trionfante sulla soglia di casa, e chiama miagolando il suo padrone per mostrargli tutta la sua bravura di piccolo cacciatore. Quando il gatto trascorre tutta la sua giornata in una appartamento, senza la possibilità di esplorare il mondo esterno, la possibile preda da cacciare può diventare il pesciolino rosso che nuota nella sua boccia. Tutto ciò che si muove attira il gatto e suscita la sua curiosità.

L'agguato

Nascosto fra l'erba, immobile e silenzioso, il gatto può rimanere per ore intere a spiare una preda. La individua con gli occhi e si avvicina lentamente con il corpo appiattito contro il suolo. Poichè i cuscinetti delle sue zampe sono contornati di pelo, cammina senza far rumore e attacca la preda di sorpresa. Il gatto adotta questo atteggiamento anche con un giocattolo.

Un grande salto per attaccare

Quando il gatto è pronto per attaccare, procede rapidamente sferzando l'aria con la coda. Esso avvicina poi le quattro zampe per saltare, si slancia mantenendo però due piedi sempre appoggiati al suolo, nel caso dovesse improvvisamente battere in ritirata. Con il corpo proteso e le zampe tese balda sulla preda. Esso raccoglie poi, nuovamente, le quattro zampe direttamente sulla preda o a fianco. La coda, usata come un timone, gli permette di mantenere l'equilibrio.

Grazie, mamma!

Abili non si nasce, si diventa: mamma gatta insegna ai suoi piccoli le tecniche di caccia più efficaci utilizzando prede vive catturate per l'occasione. Può sembrare un gioco crudele, ma solo così o gattini potranno, diventati adulti, cavarsela nel migliore dei modi e trasmettere la loro agilità alle generazioni future.

NEMICI AMICI

Quando si vogliono indicare due persone che non vanno affatto d'accordo, è usanza popolare indicarle come "cane e gatto", una contrapposizione che ritroviamo comunemente nei cartoni animati, nelle barzellette, nei fumetti e in mille altre situazioni quotidiane. In effetti, sarà capitato a tutti di vedere due rappresentanti delle diverse categorie scontrarsi a suon di ringhi e soffi. Difficilmente si arriva al peggio: la sfida si conclude quasi sempre con la fuga del felino, generalmente più piccolo dell'antagonista, verso un rifugio inespugnabile, come un albero o un muro, fuori dalla portata del cane. Tanto rumore per nulla, si potrebbe dire, ma in realtà c'è qualcosa di più: ogni lite tra cani e gatti è normalmente una lotta per il territorio che il gatto, quasi con fare provocatorio, va ad innescare nel cane, scatenando il suo naturale istinto per la caccia.

Strategie di combattimento

Raramente il gatto attacca per primo, a meno che non sia una gatta che vuole proteggere la sua cucciolata. Più normalmente il gatto attende la prima mossa del cane, con gli artigli pronti all'uso e il pelo rizzato, nella speranza di sembrare più grande e minaccioso di quanto in realtà non sia; ogni gatto, però, sa bene che la migliore difesa è comunque e sempre la fuga. Occorre dire, però, che queste baruffe avvengono solitamente tra individui estranei l'uno all'altro, che si trovano a condividere ampi spazi all'aria aperta, nei giardini o in campagna. Può sembrare antipatia di pelle quella tra cane e gatto; al primo incontro però sono pronti a darsi battaglia, sfoderando tutte le armi in loro possesso.

Come fratelli

In realtà non esiste alcuna ragione per cui le due specie non possano vivere in buona armonia: infatti, se gli animali si conoscono fin da cuccioli e vivono nella stessa casa, può nascere tra cane e gatto una sorprendente storia di amicizia, fatta di giochi in comune, coccole reciproche e grande solidarietà, da suscitare in molti casi la commozione.
Quando entrambi gli animali sono di buon carattere, possono addirittura condividere momenti "intimi", come mangiare nella stessa ciotola di cibo o dormire nella stessa cuccia. Il rapporto può diventare così solido che cane e gatto arrivano anche a difendere strenuamente l'amico contro gli estranei alla famiglia, anche della loro stessa specie.
Un poco più difficile, ma non impossibile, è far accettare la convivenza ad animali già adulti. In questo caso, con infinita pazienza, il padrone potrà ottenere al massimo un tollerante rispetto dell'altro che porterà ad una vita tranquilla.

Figli adottivi

Più facilmente l'individuo adulto farà entrare nella propria casa un cucciolo indifeso: le cronache riportano molti casi di cagne rimaste senza cuccioli che hanno adottato e allevato piccoli gattini orfani, trattandoli come figli. Un gatto cresciuto in questo modo può rischiare grosso quando si imbatte in cani sconosciuti: sottovalutando la pericolosità dell'incontro, concedere all'altro un'eccessiva fiducia, che potrebbe essere tradita dal carattere bellicolo del cane.


IL PARTO E L'ALLATTAMENTO

E'ora

Una gatta può avere cuccioli a partire dai cinque mesi circa di età. Essa porta i suoi piccoli nel ventre per nove settimane.
Si avvicina il momento che tutta la famiglia e soprattutto i bambini aspettano con impazienza. La gatta è irrequieta, non trova pace: sente che le sta per succedere qualcosa di speciale. Il suo istinto le dice che deve trovare un posticino tranquillo, sicuro e riparato che diventerà per qualche settimana la casa dei suoi cuccioli. I padroni le hanno preparato una comodissima cuccia, che però non viene degnata di uno sguardo. La nostra futura mamma preferisce scegliersi il posto da sola: talvolta è così ben nascosto che non la troviamo più.

La nascita

Se tutto va bene, il primo cucciolo viene dato alla luce in pochi minuti: mamma gatta lo lecca vigorosamente fino a che lo sente emettere i primi deboli miagolii. Lo sospingr poi verso la sua pancia, dove il piccolo troverà il capezzolo da cui succhiare il latte. Nel giro di qualche ora, uno alla volta, la gatta avrà partorito tutti i suoi piccoli, che di solito sono 5 o 6, ma possonoa arrivare anche a 8-9. Ogni cucciolo si cercherà un capezzolo e tenderà a succhiare sempre da quello. Subito dopo il parto, la gatta non ama le visite. Se la si infastidisce, non ci pensa due volte a traslocare: trasferisce i piccoli uno a uno nella nuova dimora, più tranquilla,afferrandoli con l bocca per la collottola. Pur tenendoli stretti tra le fauci, la gatta usa una delicateza tutta particolare nel trasporto dei suoi piccoli.

Che buon latte!

L'allattamento dei micini dura circa sei-otto settimane. Il latte della gatta, come quello di ogni mammifero, ha la sua particolare composizione. Contiene nella giusta dose tutte le sostanze che sono neccessarie alla buona crescita dei piccoli. Se per sfortuna, la gatta non riesce a portare a termine l'intero periodo di allattamento, si deve intervenire somministrando ai gattini il latte artificiale che si trova in commercio. E' un grande impegno per il padrone, che deve imparare a maneggiare misurini e biberon, ma soprattutto deve avere molto tempo a disposizione perchè i micini sono molto esigenti e non hanno intenzione di rispettare alcun orario per i loro pasti.


I CUCCIOLI

Normalmente, quando un gatto entra nella nostra vita è quasi sempre un tenero patuffolo di pelo, dall'aria spaurita e dai movimenti impacciati. Il suo modo d'essere, curioso ed un pò imbranato, attira da subito l'affetto e le attenzioni di tutta la sua nuova famiglia di umani.

La nascita

Alla nascita, il gattino è sordo, cieco e non sa camminare, ma il suo olfatto è già ben sviluppato. E' quasi del tutto inetto perchè tutti i suoi movimenti, molto lenti e poco cordinati, sono finalizzati unicamente a trovare le mammelle della mamma da cui sa per istinto che sgorga il latte utile e fondamentale per la sua sopravvivenza; la maggior parte del tempo è comunque impiegata a dormire placidamente. Del resto quando i micini sono molto piccoli pensa a tutto mamma gatta: a tenerli puliti leccandoli con la sua lingua ruvida, a consolarli quando miagolano, a scaldarli con il suo morbido pelo. La mamma è addirittura indispensabile per espletare le funzioni fisiologiche, che il micio da solo non è in grado di compiere. Il forte legame che lega i cuccioli alla propria madre viene quotidianamente rinforzato da un'infinità di coccole fatte di leccate e strofinamenti.
Il gattino appena nato pesa circa 100g. e dopo la prima settimana, raddoppia il suo peso. A otto giorni, apre gli occhi e comincia a percepire i rumore. A due-tre settimane, vede, ma il gattino si muove ancora poco e non si allontana mai troppo dalla mamma, sua unica fonte di protezione e di cibo.

La scuola de Micis

Dopo poche settimane, ormai con gli occhi aperti e ben saldi sulle quattro zampe, i gattini iniziano a esplorare il mondo, cominciando dallo spazio più vicino al luogo dove sono nati, per spostarsi di giorno in giorno a ispezionare ambienti sempre più lontani. Dopo poco più di un mese il gattino ha una completa padronanza dei suoi movimenti, è capace di correre, saltare e ha raggiunto una buona abilità anche nell'arrampicarsi su tutto coò che incontra, dai mobili, alle tende di casa, alle gambe del padrone. E' l'età in cui l'audacia è superiore alla prudenza e mamma gatta ha il suo bel da fare a tenere tutta la cucciolata sotto stretto controllo.

Una nuova vita

A due mesi di età i piccoli sono completamente indipendenti dalla madre che, dopo averli così a lungo nutriti, curati, lavati ora li lascia soli per periodi sempre più lunghi.
E' il momento di lasciare la vecchia casa per una nuova sistemazione e un nuovo padroncino che si prenda amorevolmente cura di loro.

Diventare adulti

Dopo la separazione il piccolo continua la sua scuola di vita da solo, accumulando esperienze in prima persona; è compito del suo padrone far accettare le nuove regole della casa, come fare i bisogni nella cassetta igenica o grattarsi le unghie nel luogo a lui riservato; è importante presentarle al micio come un gioco e mai imporle con punizioni: molto presto il buon comportamento diventerà un'abitudine che il nostro gatto non cambierà più.

IL GIOCO

Come per tutti i mammiferi, anche per il gatto, soprattutto da cucciolo, il gioco rappresenta una componente importantissima della vita.
Tutti i gatti amano giocare con qualunque cosa attiri la loro attenzione: il gomitolo di lana dimenticato, un tappo di bottiglia caduto sotto al tavolo o una pallina persa in un angolo della casa, sono per il micino un'irresistibile attrazione.

A che gioco giochiamo?

Nella simulazione di una caccia ogni oggetto rappresenta una possibile preda e con salti, finti agguati, balzi laterali, capovolgimenti e corse a perdifiato, il micio si esercita e impara come dovranno essere trattate le prede in futuro. Accanto al gioco "della preda", esiste anche il gioco che aiuta il cucciolo a perfezionare le sue capacità di movimento e equilibrio. Giocando, il gattino si allena, prova e riprova le tecniche di cattura, ma inizia anche ad esplorare l'ambiente in cui vive, impara a riconoscere i pericoli e a cavarsi d'impaccio nelle diverse situazioni.
Il cucciolo giocherellone sarà un gatto adulto coraggioso e socievole, sia nei confronti dell'uomo che verso altri suoi simili, insomma, un ottimo gatto di casa.

Chi gioca con me?

I primi compagni di giochi sono, ovviamente, i fratellini e le sorelline della stessa cucciolata, tra i quali si svolge un vero e proprio gioco di ruolo, in cui alternativamente ora si è preda, ora predatore. Quando un gattino gioca "all'agguato", si avvicina di soppiatto alla preda prescelta con movimenti lenti e silenziosi, imitando la tecnica di caccia del gatto adulto.
Anche la mamma spesso partecipa e, con infinita pazienza, si sottopone all'assalto dei suoi piccoli. Senza mostrare alcun rispetto, i teneri gattini le baldano addosso, cercando di afferrarle la coda o di arrampicarsi faticosamente sul suo corpo e sulla testa; ed è un susseguirsi di zampate, di morsi, di atterramenti. I micini che giocano riescono sempre a suscitare l'ilarità di chi li osserva: dimostrano una fervida fantasia, inventando nuovi espedienti per attaccare di sorpresa o sottrarsi dalla sottomissione imposta da un fratello più prepotente. E mamma gatta, sorniona, lascia fare e permette tutto; sul suo muso sembra quasi di intravedere un sorriso compiaciuto, mentre, anche ad occhi chiusi, tiene saldamente la situazione sotto controllo.

Qui comando io!

Le lotte e i "litigi" tra fratelli possono far capire da subito quale dei cuccioli ha la stoffa del "leader", superando per furbizia e abilità tutti gli altri; questa caratteristica si manterrà e si riconoscerà anche nel gatto adulto, essendo parte dell'indole innata che ogni micio possiede.
Non c'è pericolo, comunque, che qualcuno si ferisca o si faccia seriamente male; se il gioco si fa troppo duro, basta allontanarsi e trovare una nuova fonte di svago.

Quando il gioco si fa duro

Talvolta un cucciolo troppo vivace e curioso può cacciarsi seriamente nei guai, infilandosi in scatole o tubi, giocando con le prese della corrente o andando a toccare sostanze velenose: è cura del buon padroncino tenere lontano il suo micio da qualsiasi fonte di pericolo, lasciandolo giocare liberamente solo in luoghi sicuri.


IGIENE DI VITA

Indipendente e capriccioso, il gatto organizza da solo la sua giornata.
Esso trascorre molto tempo a dormire e a pulirsi. Esce a passeggiare solo quando ne ha voglia.
Fine buongustaio, il gatto mangia solo ciò che gli piace. Per dormire, sceglie spesso un luogo sopraelevato o accanto a una finestra, in modo da poter osservare ciò che lo circonda. Passeggia nel suo territorio, che ha ben definito, e non se ne allontana. Al gatto non piace essere comandato, nè che gli cambino le abitudini. E' molto legato alla sua casa e ha orrore dei traslochi.

Il sonno

Il gatto è un dormiglione: trascorre due terzi della sua vita dormendo (da 12 a 15 ore al giorno). Talvolta, quando dorme raggomitolato, è scosso da piccoli movimenti irregolari accompagnati da lievi mormorii: indice che sta sognando.
Per dormire tranquillo, il gatto si rifugia sul suo cuscino o nella sua cesta dove si sente sicuro.

I pasti

Sono momenti importanti per il gatto. Esso mangia carne, legumi, pesce ma gli si possono dare anche croccantini o carne in scatola. Può anche bere un pò di latte.

La passeggiata

Il gatto, curioso per natura, adora passeggiare in giardino. Può esercitarsi nella caccia e segnare il suo territorio. Esso si sfrega contro gli alberi e le sue recinzioni per lasciare il suo odore e far sapere agli altri gatti del quartiere che è passato di là. Nello stesso modo, facendosi le unghie sui tronchi degli alberi avverte che quello spazio fa parte del suo territorio.
Il giardino è per il gatto uno straordinario luogo di esplorazione e di scoperte, oppure aspetta al varco gli intrusi.

La pulizia

Il gatto è molto civettuolo. Trascorre gran parte della giornata a lavarsi. La sua lingua, umettata di saliva, gli serve da guanto e la sua flessibilità gli consente di pulirsi interamente. Lavandosi, il gatto sparge il suo odore su tutto il corpo. Il micio lecca una sua zampa anteriore, poi la sfrega sul collo, sulle orecchie e sui baffi. Una volta ultimata questa pulizia, passa la lingua ruvida sul pelo per pettinarlo.saso compie. Esso compie queste operazioni di pulizia non solo per lavarsi, quando si risveglia o dopo aver mangiato, ma anche quando è ansioso, a disagio o quando "fa cilecca" con una preda.

COME OCCUPARSI DEL PROPRIO GATTO

Quando si possiede un gatto, bisogna occuparsene ogni giorno: preparargli i pasti, spazzolare bene il suo pelo, giocargli con lui e fargli molte carezze. Da cucciolo bisogna insegnargli a non sporcare, e talvolta dargli ancora il biberon se non è ancora svezzato.
Se il gatto non sembra sano, è necessario farlo visitare subito da un veterinario. Il gattino deve essere vaccinato perchè non prenda e non trasmetta alcune malattie. Al gatto piace che si giochi con lui. Se lo si vuol far divertire, basta agitargli davanti un tappo legato a una cordicella o lanciargli piccole palline di carta: così si divertirà molto e sarà devoto al suo padrone.

Il taglio delle unghie

In natura, il gatto fa le unghie sugli alberi per renderle aguzze. In casa, si può collocare una tavoletta o un tappetino apposito. Ma se esse crescono troppo, è necessario portarlo dal veterinario perché gliele tagli con apposite pinze.

Spazzolare il proprio gatto

Affinchè un gatto abbia il pelo lucido e setoso è necessario spazzolarlo con una spazzola o un pettine per gatt, iniziando dal dorso, poi la testa e infine la coda.
Se viene abituato subito ad essere spazzolato, al gatto presto piacerà e farà le fusa dalla gioia. Se il gatto ha il pelo lungo bisogna spazzolarlo ogni giorno per evitare che si aggrovigli.

La pulizia delle orecchie

Ogni tanto bisogna osservare le orecchie del gatto per vedere se sono ben pulite. Si possono pulire con un cotton fioc imbevuto di olio di mandorle. Questa operazione va fatta con delicatezza perchè le orecchie del gatto sono molto sensibili. Attenzione: se il gatto si gratta spesso le orecchie può essere malato.

Un posticino per i bisogni

Il gatto fa i suoi bisogni in una vaschetta di plastica dotata di sabbia che bisogna cambiare regolarmente perchè sia sempre pulita. Il gatto gratta la sabbia con cura per coprire i propri escrementi. Per insegnare al gattino dove fare i bisogni, occorre metterlo nella vaschetta spesso. E' molto importante pulire la cassetta vuotando via la sabbia sporca perchè il gatto è un animale molto pulito e non la può tollerare.

Trasportare il gatto

Per trasportare il gatto dal veterinario o in viaggio in treno o in un automobile, si può acquistare una cesta speciale o una cassetta da trasporto. Il coperchio presenta alcuni fori in modo che il gatto possa respirare e guardar fuori. Bisogna però aiutarlo poco per volta, se si viaggia spesso.


ALTRI FELINI

La famiglia dei felini è molto varia: alcuni hanno il mantello a striscie, altri a macchie, altri esibiscono una folta criniera, ma in fondo si assomigliano tutti in modo stupefacente. Si muovono, giocano, comunicano, si corteggiano tutti nella stessa maniera. E' per questo motivo che tutti noi sappiamo riconoscere immediatamente un felino, anche se appartiene ad una specie mai vista. E' come se il nostro gatto di casa avesse dei fratelli maggiori sparsi in tutto il mondo. Nella famiglia dei felini ritroviamo il puma, la lince, il ghepardo, il leone e il leopardo e ovviamente il gatto selvatico.

LE RAZZE A PELO CORTO

Tra le razze a pelo corto ritroviamo il siamese, lo scottish fold, lo sphynx, il Devon rex, l'abissino, il birmano marrone, il rosso tigrato europeo, il gatto dell'isola di Man, il certosino e l'oriental foreign blue.

LE RAZZE A PELO LUNGO

Tra le razze di gatti a pelo lungo ritroviamo il birmano, il persiano, il Turco Van, il Somalo, il balinese, il cincillà bianco e il ragdoll.

PRINCIPALE ELENCO DELLE RAZZE:

  • Abissino
  • American Bobtail
  • American Curl
  • American Shorthair
  • American Wirehair
  • Balinese
  • Bengala
  • Birmano
  • Blu Russia
  • Bombay
  • British Shorthair
  • Burmese
  • Burmilla
  • California Spangled
  • Certosino
  • Ceylon
  • Chinchillà
  • Cornish Rex
  • Cymric
  • Devon Rex
  • Egyptian mau
  • Europeo
  • Exotic
  • German Rex
  • Havana Brown
  • Japanese Bobtail
  • Javanese
  • Korat
  • Maine Coon
  • Manx
  • Norvegese
  • Ocicat
  • Orientale
  • Persiano
  • Pixie Bob
  • Ragdoll
  • Scottish Fold
  • Selkirk Rex
  • Siamese
  • Siberiano
  • Singapura
  • Snow shoe
  • Sokoke
  • Somalo
  • Sphinx
  • Thai
  • Tiffany
  • Tonkinese
  • Turco d'Angora
  • Turco Van
  • York Chocolate